L’apice del cattivo gusto

Penserete che in virtù del titolo dirò peste e corna di qualcosa, tuttavia vi sbagliate (seppur solo in parte); veniamo a ciò di cui intendo parlare: Mafia II, videogioco controverso, ambientato nell’america degli anni 40.

Partiamo dalle cose positive: La storia è ben strutturata, nonché ben scritta, e porta a vedere luci ed ombre di una vita criminale che altrimenti risulterebbe idealizzata e perfetta; il comparto grafico è veramente ottimo, con effetti luce molto realistici, nonostante rimanga la difficolta nel disegno di personaggi non plasticosi o cartonosi; l’audio è molto curato, sia negli effetti che nella colonna sonora, che nelle radio che trasmettono brani d’annata.

Le pecche inizano a vedersi nella struttura, infatti pur volendo sembrare un gioco sandbox (come ad esempio GTA) esso è puramente guidato dalla storia; se vi aspettate che la parte sandbox sia profonda anche solo un decimo rispetto a GTA disilludetevi (in compenso la storia è 3 spanne sopra quella di GTA4); in alcuni punti i checkpoint sono forse troppo radi causando la ripetizione costante di alcune fasi.

Dulcis in fundo, come si suol dire, infatti i ragazzi dell ex Illusion Softworks hanno avuto la brillante idea di chiamare uno dei boss mafiosi per i quali lavorerete per buona parte del gioco con il cognome di uno degli eroi della lotta antimafia, e mentre Giovanni Falcone si fece ammazzare nel tentativo di debellare la mafia, gli sviluppatori hanno creato Carlo Falcone quale uno dei boss più spietati di Empire Bay (Ma con tutti i cognomi italici che ci sono dico io).

Detto ciò ad esclusione del pessimo gusto (o dell’ignoranza maxima) degli sviluppatori e dei minuscoli difetti, Mafia II risulta un ottimo gioco.

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